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Perché in una barca a vela bisogna avere almeno una vela da vento portante?

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Perché in una barca a vela bisogna avere almeno una vela da vento portante?

F&B Yachting, vendita di accessori nautici
Pubblicato da Ezio Grillo · Sabato 15 Mag 2021
Tags: Parasailorparasailcode0gennaker
Avere a bordo almeno una vela da vento portante , non è solo di una questione di velocità, filosofia della navigazione o, se vogliamo, di “stile”, divertimento, emozioni: è soprattutto una questione di controllo, sicurezza, comfort.

Già dalla patente nautica, molti di noi ricorderanno che per le barche a vela si parlava non a caso di motore “ausiliario”: ergo, il motore non è ne mai potrà essere, in una barca a vela, il primo e più efficiente sistema di propulsione di bordo.

Infatti già con venti medi e con qualsiasi tipo di mare, ogni barca a vela naviga meglio e più velocemente a vele spiegate che a motore, e lo fa in maniera più equilibrata, con più comfort e bilanciamento sull'onda.
Tutto quindi bene nella navigazione in andature montanti, ma quando poi si naviga con vento in poppa, lo sappiamo bene: l'apparente diminuisce!
Per cui, fatti i nostri bordi in andatura montante, una volta poggiato ci si ritrova con una superficie velica non sufficiente per dimensioni e concezione, e la barca in poppa non va più...

E qui si accende il motore: il vento ovviamente ha creato delle onde che arrivano di poppa, la barca procede male, è sottoposta ad un rollio molto accentualo, si va piano. con poco controllo e una sensazione di malessere diffuso a bordo. Vero?

Nel nostro piccolo insistiamo da anni che ogni barca a vela dovrebbe di conseguenza essere dotata di un gioco di vele minimo (e non ci riferiamo solo alle vele portanti) che le consenta di navigare bene in qualsiasi andatura e in ogni condizione di vento e mare: per cui non possono bastare le sole vele bianche (randa e genoa) di qualsiasi natura, tessuto o dimensione esse siano.
Per noi è un mistero il fatto che i cantieri continuino a proporre barche armate con solo vele bianche e propongano le vele portanti come “optional”.

Arriviamo quindi alla seconda domanda: perché,  pur vendendo vele portanti tradizionali, mettiamo tanta energia e passione nel proporre New Generation Parasailor oppure Parasail?
Causa complessità d’uso, escludiamo in questa analisi lo spinnaker tradizionale per concentrarci sugli  asimmetrici: gennaker, spi asimmetrici, i vari Code e così via, con e senza frullone.

Sicuramente più facili da usare rispetto ad uno spi, sono vele nate originariamente per le regate a bastone ed essendo appunto asimmetriche non coprono tutti i venti portanti: in pratica (oltre qualche grado di montante fino alla bolina larga) vanno dal traverso al lasco, ma non in gran lasco.
Di conseguenza queste vele non solo offrono un range  limitato in termini di gradi sul vento, ma per strambare (non arrivano in poppa piena)  conviene addirittura chiuderle per poi riaprirle sul nuovo bordo.

Facili, ma faticose quindi, richiedono inoltre una certa fortuna per “imbroccare” il vento nella giusta direzione rispetto alla propria rotta: l’alternativa è quella di compiere continui bordi lunghi oppure semplicemente seguire il vento.

Di fatto, nonostante il successo di marketing, il destino di queste vele – chi ne ha esperienza lo sa– è di “giacere in fondo ad un gavone in attesa della giornata giusta che poi ci si ricorderà per tutto l’anno.

Arriviamo infine a New Generation Parasailor e Parasail.

Qui la musica cambia perché parliamo di vele simmetriche, per cui capaci di raggiungere la poppa piena ma, a differenza di uno spi, come e meglio di un asimmetrico, possono essere portate con facilità senza tangone.
Grazie alla loro ala, godono di un range in gradi di vento che si spinge fino alla bolina larga: in pratica da 60 a 180 gradi sul vento apparente (come la somma di un gennaker ed uno spi)
Inoltre, non danno rischi di straorza e strapoggia pur garantendo un range in forza di vento proibitiva per le vele tradizionali.
In sintesi New Generation Parasailor e Parasail sono  facili, bilanciate, SICURE ma molto molto divertenti e di conseguenza  si usano con facilità e in sicurezza QUOTIDIANAMENTE in equipaggio ridotto (2 persone con medie conoscenze veliche e l’ausilio del pilota automatico).

E' chiaro che questo breve articolo è naturalmente è una sintesi e come tale non può e non vuole essere esaustivo. Nonostante ciò mi auguro d'essere riuscito a riassumere efficacemente alcuni importanti concetti di base della navigazione a vela.

Ezio Grillo



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