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Ancore a tenuta statica e dinamica: ma di che cosa parlate?

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Ancore a tenuta statica e dinamica: ma di che cosa parlate?

F&B Yachting, vendita di accessori nautici
Pubblicato da Ezio Grillo in Ormeggio · Martedì 17 Lug 2018
Tags: tenutadinamicaancoramantusancoraultra
L’inizio dell’attività della F&B Yachting coincide con due prodotti: le vele Parasailor e l’ancora Ultra, entrambi  estremamente innovativi.
Trascurando – perché fuori tema -  la famosa vela con l’ala, l’ancora Ultra fu una vera rivoluzione perché introdusse il concetto di “tenuta dinamica incrementale”.
 
Da allora sono passati tanti anni, e abbiamo addirittura abbandonato la Ultra per la Mantus, l’altra ancora a tenuta dinamica incrementale la quale, oltre ad offrire delle prestazioni superiori, gode di un prezzo molto più accattivante. Come dire: massima sicurezza per tutti…

 
Ma che cosa è questa benedetta “tenuta dinamica incrementale”?
 
Facciamo una doverosa premessa: d’ora in poi si parla di fondali “penetrabili” (la roccia non è penetrabile per cui non è una opzione, così come molti fondali fortemente “algosi”) ed escludiamo i fondali cattivi tenitori dove, anche se un’ancora dà testa, non può lavorare perché appunto si strappano o comunque non tengono.
 
Partiamo quindi dalle ancore che noi consideriamo tradizionali, ovvero tutte le ancore che hanno una “tenuta statica”: potrei farne l’elenco completo ma è molto più semplice la seguente indicazione "in sottrazione": le ancora a tenuta statica sono tutte le ancore a tenuta di forma meno le già menzionate Ultra e Mantus: ad oggi non ne esistono altre sul mercato.
 
Le ancore a tenuta statica hanno la caratteristica, a seconda del modello,  di massimizzare la loro resistenza al tiro: chi più o chi meno, fanno testa in un certo spazio (non sempre modesto) e poi raggiungono la loro posizione di massima tenuta.
 
Ma cosa succede se “spaccano” la loro tenuta statica?
 
Questo può accaderesecondo due modalità:
 
  1. Un tiro in linea (in condizioni eccezionali ovviamente) più forte della loro tenuta: qquindi un vento molto forte, magari onda...
  2. Un giro di vento che le faccia girare (questo è il problema più tipico nel Mediterraneo)
   
Nel primo caso incominciano ad arare e, a seconda del tipo d’ancora e fondale, se va bene continuano ad arare (con tutti i rischi che questa azione comporta); se invece va male spedano per poi cercare, spesso inutilmente, di rifar nuovamente testa.
 
Nell’altro caso, a seconda del modello, semplicemente spedano fra i 60 e 120 gradi di rotazione.
 
Le ancora a “tenuta dinamica incrementale” hanno un comportamento diametralmente opposto: intanto fanno testa sul posto, nello spazio della loro stessa lunghezza. Questo vuol dire che danno testa dove si appoggiano sul vfondale e ci permettono, se l’acqua è sufficientemente trasparente, di scegliere esattamente dove ancorare.

Questo è un indubbio vantaggio su fondali difficili, come i plateaux di alghe o rocciosi: scegliere pochi metri quadrati liberi dove sappiamo che l’ancora potrà fare il suo lavoro.
 
Facendo testa trovano un punto di tenuta statica, ma se dovessero ricevere un tiro più forte, semplicemente si conficcano di più trovando un punto di tenuta ancora più forte, e così via… Insomma, godono di una TENUTA INCREMENTALE: esattamente l’opposto delle ancore tradizionali!
 
Riguardo ai giri di vento, possono fare infinitamente 360° più 360° ecc. senza mai spedare.
 
In poche parole, la ancore a tenuta dinamica:
 
  1. Fanno testa con facilità (sorpendente nel caso della Mantus) sul punto dove le caliamo
  2. Garantiscono una tenuta incrementale
  3. Non possono spedare ma solo essere salpate (arrivandoci sopra a 90°)
     
Differenze non da poco, vero?

Ora: dal punto di vista della sicurezza in mare mi sembra che non ci sia molto da aggiungere.
E’ invece interessante considerare cosa significhi tutto ciò dal punto di vista del comfort alla fonda; se infatti ci pensiamo bene, tutti noi diamo in un certo modo per scontato che la nostra ancora possa non tenere.
 
Di fatto, chiunque non pecchi di presunzione nelle proprie doti marinaresche, spesso si fa un bagno in più per controllare se l’ancora ha dato testa, poi si prende tutti i punti di riferimento per assicurarsi che non si stia arando, se sale o gira il vento controlla nuovamente prendendo altri punti di riferimento (anche di notte) e così via… vero?
 
Bene: tutto questo, con un po’ di tempo e dopo averla ben “intimizzata”, con un’ancora a tenuta dinamica non succederà più. Perché?
 
Per due ragioni:
 
  1. Siccome fa testa sul punto, mentre filiamo ci rendiamo immediatamente conto se ha preso e come reagisce il fondale (se perlomeno non è un buon tenitore)
  2. Sappiamo che dopo che ha dato testa, non può spedare: problema risolto… ovvero il problema possono essere gli altri che ci vengono addosso.
   
Il punto è ora capire come funziona questa benedetta “tenuta dinamica incrementale”: le due ancore citate la ottengono attraverso due vie differenti:

La Ultra grazie ad una “geometria complessa”: costruita in un inscatolato sopra una ossatura di acciaio, quest’ancora ha delle forme concave e convesse che fanno da invito sia alla dinamica per dar testa, sia alle rotazioni. Unita al baricentro bassissimo ottenuto con del piombo all’interno della marra che le dà un raddrizzamento automatico, l’ancora è sempre in posizione per dar testa sul posto.



La più recente Mantus ha invece adottato una “geometria vettoriale”: tutto il tiro della catena si concentra vettorialmente esattamente sull’unghia. La marra molto affusolata le permette di “tagliare” il fondale invece che spaccarlo, l’arco ampio e fine le permette di raddrizzarsi nel caso non sia in posizione di dar testa.
E il gioco è fatto: tutta la pressione è sempre e solo nel punto di massima penetrazione, indipendentemente dalla direzione del tiro.




La Mantus, di fatto, oltre alla tenuta dinamica incrementale, grazie alla geometria vettoriale offre il coefficiente di penetrazione più alto al mondo.
 
Aver scelto i profili più bassi ridotti così da massimizzare la superficie di tenuta, le ha dato anche delle performance che francamente non hanno paragoni: ecco spigato perché, dopo ben 9 anni, abbiamo lasciato la ottima Ultra per passare all'eccellente Mantus.

Ma a parte le nostre vicende e scelte professionali, quello che comunque mi premeva spiegare è appunto la differenza fra “tenuta statica e dinamica incrementale”: mi auguro d’esserci definitivamente riuscito..
 

Ezio Grillo


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