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Il meteo in mare: incominciamo a porci domande semplici!

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Il meteo in mare: incominciamo a porci domande semplici!

F&B Yachting, vendita di accessori nautici
Pubblicato da Ezio Grillo in Meteo · Martedì 27 Nov 2018
Tags: meteomarecambiamentoclimaticotropicizzazioneprevisioniespertoEuropeogianfrancomeggiorin
Il meteo e le sue previsioni sono un argomento importantissimo per chi va in barca, non solo per la sicurezza, ma anche per garantirsi una migliore o più veloce attraversata, come una semplice e divertente uscita in mare di poche ore.
 
Abbiamo quindi fatto due chiacchiere con il nostro amico Gianfranco Meggiorin, sicuramente uno dei maggiori punti di riferimento in Europa per quanto riguarda la meteorologia applicata alla navigazione e alle attività marittime.
Noto divulgatore e scrittore (autore fra gli altri della “bibbia” Capire il tempo e conoscere il mare - Mursia), è fondatore di Navimeteo ed impegnato in numerosi progetti internazionali.
Tutte le settimane tiene una divertente rubrica sul quotidiano La Stampa dedicata al “meteo e dintorni”: i suoi corsi che sostiene veramente in tutto il mondo, sono ambitissimi.
 
Abbiamo cercato di fargli domande per avere risposte fuori dal coro e dei consigli preziosi per tutti noi.
 
Il meteo sta cambiando e le previsioni non valgono più, è vero?
 
E’ vero che oggi assistiamo a dei fenomeni che non ci ricordiamo essere avvenuti in precedenza: ci vorrebbero però delle osservazioni che vanno molto indietro nel tempo per poter affermare al 100% che il meteo stia cambiando.
E’ altresì indiscutibile, e tutti gli osservatori e marinai lo confermano, che oggi i fenomeni siano più intensi e i cambiamenti più repentini rispetto al passato. Di conseguenza è anche vero che a volte è più difficile capire cosa stia accadendo in mare.
 
Ma oggi abbiamo a disposizione delle tecnologie fantastiche…
 
Si, i progressi ci sono stati ed enormi: all’inizio della mia carriera - e non sono poi così vecchio - non esistevano satelliti, non c’era Internet ne tantomeno il GPS e gli altri sistemi satellitari, nessun sistema di telefonia di bordo. Rispetto un tempo, ed è questa la cosa fondamentale, il rischio di essere sopresi da una burrasca si è molto ridotto.
 
I progressi quindi ci sono stati ma nonostante ciò, siccome le previsioni meteo fondamentalmente sono la descrizione del comportamento di fluidi, è sbagliato pensare di trovare delle risposte dentro un computer: bisogna possedere la capacità di interpretare e capire.

Oggi, per fare un esempio, non è ancora a possibile descrivere esattamente dove, come e con che forza si può manifestare un temporale: nemmeno con il più potente computer. E parlo solo di un singolo temporale…
 
Ma le previsioni in dettaglio in luoghi ristretti, sono vere o finte?

Nonostante i modelli stiano andando verso soluzioni sempre più fini, i rilievi della costa impattano in maniera significativa sulle previsioni: e in un mare chiuso come il Mediterraneo non si può far finta che questo non sia una realtà.

La meteorologia, infatti, ti da sempre dei flussi dominanti, ma quello che può succedere sotto-costa, ai piedi di un rilievo, davanti ad una valle, trovano una risposta solo deduttiva e grazie all’esperienza.
L’esperienza è ancora fondamentale per capire come si comporta un fenomeno lungo la costa.
 
L’uso dell’intelligenza  artificiale, delle reti neuronali che imparano, è in via di studio anche nella meteorologia con dei risultati che sembrano interessanti: cosa ci dici di questo?

In questo momento ti sto rispondendo dalla Gran Bretagna: mi trovo in un importante centro meteo dove si sperimenta e si fa innovazione. Questo è infatti un tema su cui i ricercatori lavorano con grande interesse.

La capacità della nuova automazione di fare tesoro di tutti i dati osservati ed elaborali “imparando”, è una opportunità che si sta studiando e che verrà sfruttata per mitigare l’errore umano e migliorare i tempi di previsione. Nonostante queste straordinarie tecnologie, ancora una volta, nella fase finale sarà sempre l’uomo che dovrà essere capace di usare bene l’informazione.

Hai dei consigli da dare a tutti noi normali amanti del mare e della nautica?

Inviterei sicuramente tutti a cercare di acquisire gli elementi di conoscenza essenziali per la comprensione di ciò che avviene sul mare: attraverso un bel corso meteo o dei bei manuali. Ce ne sono tanti, non solo i nostri, e di tutti i livelli.

Non bisogna essere infatti passivi: le previsioni non sono un semaforo verde o rosso! Vanno SEMPRE capite ed interpretare

Il consiglio che do sempre è quello di farsi delle domande MOLTO FACILI per darsi delle risposte FACILI: se mi pongo sempre delle domande facili, davanti ad un bollettino riesco sempre a darmi delle risposte.
Per esempio: mi trovo davanti ad un tempo perturbato o stabile?  Siamo all’interno di una depressione o in una zona di alta pressione?  Il vento e portante o contrario? L’onda aumenta oppure scema?  …e così via.

A queste e ad altre domande chiunque di noi, sapendo leggere una carta sinottica, è in grado di dare delle risposte. Solo così saremo tutti in mare più sicuri e avemmo una consapevole autonomia: non resteremo in porto perché gli altri ci restano, così come usciamo perché gli altri escono.

Poi, per carità, si può sempre interpretare erroneamente una situazione meteo, ma il passo in avanti è averla ragionata: si tratta di un progresso innanzitutto verso la sicurezza e di una abitudine che, una volta acquista, non dobbiamo abbandonare mai.

Vedi Ezio, oggi siamo affascinati dai navigatori oceanici che ci attraggono verso avventure, verso cose fuori portata: il buon marinaio è invece colui che capisce i suoi limiti e li rispetta.
“Sicurezza prima di tutto” è la cosa fondamentale, poi viene il miglioramento della navigazione e il divertimento: sicurezza vuol dire optare sempre per scelte prudenti.

Sai, oggi non sono più innamorato delle sfide estreme: ne ho seguite tante negli anni e ho visto tante situazioni così critiche da non essere assolutamente più attratto da una competizione estrema, dai limiti da superare a tutti i costi.
Sono invece molto più affascinato dalle attitudini di un comandante di una nave che vuol navigare bene e velocemente, o anche da chi, su una normale barca da diporto con la sua famiglia, intenda semplicemente godere  di una piacevole crociera.

 
Ezio Grillo


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