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Perché New Generation Parasailor è stabile anche con venti molto forti?

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Perché New Generation Parasailor è stabile anche con venti molto forti?

F&B Yachting, vendita di accessori nautici
Pubblicato da Ezio Grillo in Vela · Venerdì 01 Mar 2024
Tags: NewGenerationParasailorstabilitàventifortinauticavelieritecnologiasicurezza
Questa del titolo è una domanda che ci sentiamo spesso fare e, quando non ci viene posta esplicitamente, la leggiamo spesso negli occhi dei nostri interlocutori.
Ed è giusto perché per quanto di New Generation Parasailor sia facile comprenderne l’uso, è paradossalmente molto più difficile carpirne la dinamica delle forze in gioco.
Infatti Parasailor non è solo il risultato di un complesso progetto aeronautico peraltro in continua evoluzione (da cui l'ultima nata New Generation), ma nel suo comportamento non trova riscontro in qualsiasi esperienza che si possa aver avuto con una vela tradizionale: è quindi difficile darsi una risposta a tale domanda.

In questo breve articolo cerchiamo  di rispondere alla domanda iniziale semplificando con degli esempi e utilizzando un paio di disegni della cui modesta grafica ci scusiamo (ma d'altronde siamo velisti e non illustratori).

Immaginiamo per primo uno spi simmetrico, e consideriamo il vento come una forza che illustriamo con un solo grande vettore al centro della vela (sopravento).
Lo spi, ricevendo il vento, distribuirà questa forza su tanti piccoli vettori perpendicolari alla sua superficie, per cui puntati in ogni direzione (per facilitare la comprensione e per nostra incapacità illustrativa, qui lo vediamo su un piano bi-dimensionale).

La forza di ogni vettore (espressa dalla lunghezza delle frecce) sarà proporzionale alla superficie di ogni singola sezione (diciamo proporzionale al “grasso” della vela in ogni singola sezione da cui si direziona). Per cui avranno una forza minore sulla penna più magra e maggiore alla base più grassa.
ATTENZIONE: il rapporto fra i vettori delle due illustrazioni che seguono e all'interno di ognuna di esse, sono  solo illustrativi del concetto che stiamo esprimendo e appositamente approssimati per far comprendere il pensiero che stiamo esprimendo e non simboleggiano perciò precise reali misure.

Le tante forze “sparate” in ogni direzione a prua della barca, unite alle forze maggiori direzionate verso il basso e all'impossibilità della vela di sfogare la pressione in eccesso sotto raffica, sono i fattori che determino l’instabilità tipica di uno spi simmetrico o asimmetrico.
Infatti, quando il vento aumenta si arriverà ad un punto in cui la vela non riuscirà più a defluire l’aria in eccesso che incomincerà a “fuoriuscire” lateralmente: questo porta a quella instabilità delle vela che ci costringe a “pompare”, come si dice in gergo.
Se il vento aumenta ancora, neanche questa “via di fuga” della pressione basterà e l’unica via di sfogo sarà quella di abbattere l’albero per far defluire la vela dalla penna: la barca andrà in straorza o peggio in strapoggia.

Per risolvere questi problemi  Parasailor (quello del disegno è un vecchio Parasailor 2, ma non importa)  ha completamente ridisegnato i flussi del vento e quindi il gioco delle forze.

Il vero motore del sistema non è la vela, ma piuttosto l’ala che si trova a prua della grande apertura: di conseguenza la vela bisogna considerarla più come un “sistema convettivo del vento verso l’ala”.  

Nella parte bassa sottovento della vela, sotto l’ala per intenderci, si forma una bassa pressione che crea una forte aspirazione: questa instaura un flusso di vento che attraverso l’apertura alimenta l’ala.
Il sistema apertura-ala funge da valvola di sfogo per cui la pressione in eccesso viene fatta defluire dalla vela e quindi raccolta dall'ala che la trasforma in una forza positiva verso l’alto.

Ora, non è che la vela non porti: certo ha la sua portanza ma, grazie alla grossa apertura che dà sfogo, è minore rispetto a quella che può sviluppare una spi di uguali dimensioni.

Semplifichiamo un altro concetto: la differenza fra una vela ed un’ala sta soprattutto nello spessore (oltre ché nella forma che si può ottenere grazia alla tridimensionalità):  più l’ala è spessa più ha portanza, molta di più di una vela di pari superficie piana.

Di fatto l’ala di Parasailor, che è tridimensionale con cassoni, riesce ad esprimere una forza maggiore di quelle dell’intera vela: per questo è il vero motore del sistema.

Non non si tratta però di una forza dispersa in varie direzioni come quella che abbiamo visto sul primo disegno, ma bensì di una forza vettorialmente concentrata in una sola direzione positiva: avanti verso l’alto (semplifichiamo dicendo a 45° rispetto al piano di coperta della barca).
Di conseguenza non solo avremo meno forze sparse in ogni direzione (quelle della vela), ma queste sono letteralmente annullate dalla forza positiva verso l’alto (dell’ala).

La valvola apertura-ala consentirà di annullare i picchi di forza e di affrontare venti impossibili per le vele tradizionali perché all’aumentare del vento aumenterà anche la trazione verso l’altro.

Arrivati qui dobbiamo fare due considerazioni importanti:
 
1. non si apre mai la vela con venti forti: non siamo qui a sfidarci fra superuomini. Si apre con venti normali ma poi ci si può ritrovare conventi forti!
Si apre (con New Generation Parasailor si apre agevolmente con venti fino a circa 15 nodi ma si può pensare anche di aprire con venti più forti se si conosce la vela e la tecnica d’apertura), ma poi il vento aumenta e arrivano le raffiche e quindi ci si ritrova con vento forte.
Con una vela tradizionale bisognerà reagire ad una condizione che porta l’equipaggio ad una gestione fuori controllo: la reazione, soprattutto negli equipaggi familiari, è quella del panico.
Con New Generation Parasailor tutto resta sotto-controllo: più aumenta il vento e più la vela è  stabile, più la barca sembra correre su due binari. Il comandante potrà prendersi il tempo per decidere se, come e quando eventualmente ammainare
 
2. Quale è la massima forza di vento con la quale possiamo usare New Generation Parasailor?
Anche questa è una bella domanda… dipende  da tanti fattori quali la dimensione della vela, il tipo di piano velico della barca, il livello dell’equipaggio ecc… ma la riposta vera è che non lo sappiamo esattamente.
Per esempio noi della F&B Yachting, che ci impegniamo per conoscere i limiti di ciò che offriamo,  abbiamo fatto test fino a 45 nodi d’apparente: lì ci siamo resi conto che il limite non è nella vela ma nella persona - o persone - a prua che la devono chiudere.
La vela si chiude grazie alla sua calza speciale, ma certo poi lo sforzo vero è quello di ammainare la calza chiusa con venti di tali forza. Il punto è che New Generation Parasailor ci da il tempo di ragionare e decidere con calma e in una situazione di sicurezza, se, come e quando eventualmente chiudere e quindi ammainare la calza.

Ma l’esperienza che vorremo mettere in evidenza  è che, con una vela tradizionale sotto raffica, si ha appunto il panico a bordo: con NG Parasailor quando il vento diventa nutrito ed il comandante decide di chiuderla, la normale reazione a bordo è l’esclamazione “noooo, ma perché?!”.

Prima di terminare vorremmo mettere in luce un’esperienza rivelatrice delle caratteristiche speciali di New Generation Parasailor.
Immaginiamo di navigare di notte e che il vento aumenti.
Se fossimo con una vela portante tradizionale (simmetrica o asimmetrica) saremmo costretti ad ammainarla immediatamente: il che vuol dire andare a prua di notte.
Se fossimo con randa e genoa dovremmo ridurre: il che  molto probabilmente significa che dovremmo andare all'albero di notte.
Con New Generation Pasarailor dovremmo al massimo regolarla solo se il vento, rinforzandosi, avesse cambiato direzione… di fatto le traversate dell’Oceano con issato 24 su 24 Parasailor, non si contano più.

Buon vento a tutti!

 
Ezio Grillo Rizzi


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Mario Pastori
Venerdì 01 Mar 2024
Finalmente Ezio incomincio a capire questa vela che sempre di più mi sembra strepitosa. Bell'articolo!
Semprevento
Lunedì 04 Mar 2024
Caro Ezio, da felice ed orgoglioso possessore di Parasailor ti ringrazio: adesso sono in grado di rispondere tecnicamente agli amici che da sempre mi pongono questa ed altre domande. Che pazienza che hai e che bravo che sei stato a trovare questo modo per semplificare graficamente una questione tanto complessa...
Gianmario
Giovedì 28 Mar 2024
Bello!
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